Avanzi di cibo, bottiglie di vino, vassoi di pastarelle, stagnola colorata dell’uovo di cioccolato, cartone della colomba e plastica di lasagne e fettuccine… Chi si farà carico di differenziare le “esternalità ambientali” prodotte dal superpranzo di Pasqua?
Certamente le donne di casa, secondo un recente studio pubblicato sull’autorevole The Guardian, che riconosce al genere femminile una maggiore cura nel dividere i rifiuti e, di conseguenza, nel rispettare l’ambiente.
La ricerca, che è stata commissionata dall’Understanding Society (principale Istituto di ricerca britannico) e finanziata dall’Economic and Social Research Council, ha coinvolto 2000 single e 3000 coppie, intervistati relativamente alle abitudini di economia domestica e sul punto della raccolta dei rifiuti in particolare.
Per quanto riguarda le coppie etero, è emersa una non perfetta condivisione delle faccende di casa fra lui e lei, e soprattutto una scarsa attenzione degli uomini verso le tematiche ambientali.
In pratica, la gestione della casa, e dei rifiuti in particolare, graverebbe quasi interamente sulle spalle di mogli e compagne: loro si occupano di separare, imbustare e “confezionare” la spazzatura, mentre gli uomini provvedono perlopiù a gettarla nei cassonetti.
Un dato ben poco rallegrante per la popolazione femminile, tanto più se registrato in un Paese come la Gran Bretagna, tradizionalmente più avanzato dell’Italia sul fronte delle pari opportunità!
Passando invece ai single, si è constatata una certa arretratezza rispetto alle coppie nel corretto smaltimento dell’immondizia (i numeri parlano di una quota di differenziata pari al 65% rispetto al 79% di coloro che “vivono in due”); e comunque anche fra questi, le donne sarebbero più brave degli uomini (69% contro 58%).
In definitiva, lo studio ha mostrato una vera dedizione del gentil sesso verso l’argomento “ecosostenibilità”.
Nel complesso, tralasciando le differenze di genere, i dati sulla raccolta differenziata nel Regno Unito sembrano attestarsi intorno al 40% ( non male! E quasi in linea con la media europea del 42%).
Mentre l’obiettivo che il Governo si è prefisso di raggiungere per il 2020 è del 50%.
Tornando a casa nostra, invece, la quota media di raccolta differenziata sfiora appena la soglia del 35%, e le Italiane non paiono appassionate all’argomento quanto le Britanniche.
Ma c’è un trend incoraggiante fra l’una e l’altra metà del cielo.