Scenografici e ornamentali all’ennesima potenza i giardini verticali sono stati inventati dall’illuminato giardiniere Patrick Blanc. Blanc è un paesaggista che ha dato vita ai cosiddetti Mur Vegetale, secondo le sue parole dei ‘pezzi di natura invitati in città‘.

I giardini verticali crescono, come ci suggerisce il nome, in altezza piuttosto che in larghezza e vengono impiegati per ricoprire le pareti esterne ed interne degli edifici. Si tratta di composizioni uniche, che in alcuni casi hanno saputo cambiare il volto di aree e zone urbane rendendole verdi, respirabili e più legate alla madre terra.

Non solo bellezza per questi giardini, che svolgono un’importante funzione isolante per l’edificio che gli accoglie e un’importante funzione depurativa per l’ambiente circostante. Vediamo quali sono i 5 consigli per una resa perfetta dei giardini verticali, seguendo l’esempio e la didattica del maestro che li ha inventati

Giardini verticali: l’attenzione alla specie e al clima

  1. Attenzione al clima: il clima di un luogo può portare al successo o all’insuccesso del giardino verticale. Alcune città vantano inoltre climi speciali perché posizionate in conche o gole, dove devono essere considerati nel dettaglio i flussi dei venti e delle correnti;
  2. Indoor o outdoor? I giardini verticali possono essere interni oppure esterni, quindi la realizzazione cambia in base alla destinazione. Anche in questo caso è importante considerare le condizioni climatiche proprie di entrambi le varianti;
  3. Attenzione alla specie: i maestri giardinieri sanno che la scelta delle specie è fondamentale per ottenere ottimi risultati nella gestione del verde. I giardini verticali non fanno eccezione, quindi il consiglio per una resa perfetta interessa le specie che si desiderano inserire nel progetto verticale. Tutto dipende dal clima, dalla struttura realizzata e dalle condizioni urbane, quindi alcuni muschi potrebbero essere più adatti di altri, così come gli alberi e i vegetali inseriti;
  4. Attenzione alla ricerca del sottofondo: seguendo il comportamento delle vegetazioni che vivono sulle rocce e sugli alberi, lo stesso Blanc ha perfezionato la base che permette ai giardini verticali di prosperare. Si tratta di supporti metallici che vantano teli ancorati ai muri e completati da basi in PVC con strati di materiali fibrosi, quali il feltro, la lana di roccia, la fibra di cocco e affini. Questo strato viene impregnato per capillarità da una rete a circolo chiuso, che porta soluzioni nutritive alle specie vegetali.
  5. Esaminare lo stato dell’edifico: non tutti gli edifici sono uguali e il giardini verticali chiedono che l’immobile possa vantare delle caratteristiche proprie in esterno o interno, perché questi giardini così scenografici possano essere realizzati. Lo studio del giardino inizia quindi con l’analisi attenta delle caratteristiche materiche e strutturali dell’immobile che andrà ad ospitarlo.

Giardini verticali: affidarsi ai professionisti

Questi suggerimenti possono esserci utili se amiamo il fai da te e desideriamo iniziare una fantastica avventura di decoro urbano e interno. Per conoscere i segreti di queste creazioni, comprendere quali sono le specie più adatte e dare vita a sistemi di giardini verticali possiamo rivolgerci ai maestri giardinieri che lavorano nel settore verde con cura e passione, come Tiziano Codiferro, che con la sua opera sa dare vita a progetti green di grande pregio e bellezza, basati sull’amore per la natura e sulla volontà di rendere gli spazi urbani e interni dei luoghi accoglienti, verdi e figli della madre terra.

Giardini verticali 5 consigli per una resa perfetta