Consumi energetici in aumento costante in Italia e in Europa, e non solo a causa del massiccio utilizzo di dispositivi di climatizzazione: secondo gli esperti è l’aumento delle temperature a causa delle emissioni di gas serra che provocherà una ulteriore impennata della spesa e delle bollette.
La prova dell’estate. L’ultima prova l’abbiamo appena avuta, con i consuntivi dei consumi elettrici italiani nel corso dell’ultima, torrida estate: sia a luglio che ad agosto, secondo i dati di Terna, i chilowattora utilizzati nel nostro Paese sono aumentati rispetto alla richiesta degli anni passati, sfiorando i record del 2015. Sul banco degli imputati finiscono innanzitutto i climatizzatori, che assorbono gran parte della richiesta, comprensibilmente legata alla necessità di produrre freddo e consentire un miglior clima sia a livello domestico che industriale.
Le conseguenze. Gli effetti negativi di questo risultato sono sotto gli occhi di tutti: bollette appesantite dal consumo per gli utenti, ma soprattutto difficoltà per l’intero sistema elettrico nazionale, stressato dalle continue richieste e dal fatto che il caldo riduce la capacità di trasmissione delle linee elettriche ad alta tensione e rende inferiore l’efficienza di alcuni generatori alimentati a combustibili fossili.
Temperature più alte. Allargando il campo al contesto europeo, la rivista scientifica PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) ha affermato in un recente articolo che l’aumento delle temperature nel Vecchio Continente porterà a un importante cambiamento dei consumi energetici, derivanti dalle dinamiche delle variazioni della domanda energetica in base al termometro.
Cambia la domanda energetica. Per arrivare a questa conclusione, gli esperti hanno analizzato i dati orari sull’elettricità in 35 Paesi europei, affermando che i picchi di consumo e l’utilizzo complessivo di elettricità sono simili in tutta Europa, e per la precisione più bassi nei giorni in cui la temperatura massima è di 22 gradi e più alti quando la colonnina di mercurio si muove. Per quanto riguarda il futuro, la richiesta di energia sarà maggiore nelle aree meridionali del Continente e sarà concentrata proprio nelle estati.
Più condizionatori… e più stufe. L’aumento delle temperature renderà sempre più diffusi i dispositivi per rinfrescare l’aria e gli ambienti interni nel corso delle estati, mentre in inverno le nostre abitudini non dovrebbero cambiare troppo rispetto al passato. Questo significa che non potremmo fare a meno (almeno nello stretto giro) di stufe e strumenti per riscaldarci quando il termometro scenderà inevitabilmente verso il basso, ma che possiamo comunque affrontare le stagioni fredde con i dispositivi più adatti, così da ridurre i consumi.
Le macchine portabili. Per chi ha necessità di riscaldare grandi spazi per periodi limitati, ad esempio, sono stati sviluppati particolari macchine, compatte e trasportabili, in grado di generare calore a raggi infrarossi o attraverso resistenze elettriche. Questi generatori di aria calda mobili sono in vendita anche online sul portale Giffi Market e rappresentano una valida soluzione per chi è alla ricerca di un prodotto economico, efficiente e dal basso impatto ambientale, più pratico delle tradizionali stufe fisse.
Nessun freddo record in arrivo. Intanto, mentre sul Web continuano a girare notizie bufala circa un freddo record che dovrebbe colpire il nostro Paese, le prime anticipazioni da parte dei meteorologici confermano il trend di aumento delle temperature, con una stagione che dovrebbe essere meno fredda del temuto. Uno scenario che potrebbe dare una boccata di ossigeno al sistema elettrico nazionale, come detto messo sotto stress dalla richiesta di energia che si è impennata in estate.