L’impatto ambientale dei BitCoin: una valuta digitale poco sostenibile purtroppo

BitCoin, tutti ormai sanno di cosa si tratta, una infatti tra le valute digitali, o criptovalute che dir si voglia, in assoluto più diffuse. Si tratta di una valuta digitale che nel corso degli ultimi anni ha riscosso un successo sempre maggiore, scelta infatti da tutti gli investitori alla ricerca di un modo per diversificare il proprio portafoglio. Non solo investitori di lunga data, anche i nuovi investitori hanno infatti scelto proprio le criptovalute per iniziare a fare trading, online ovviamente. La speranza? È quella di riuscire a guadagnare un pi’ di soldi grazie a questo innovativo e moderno investimento.

L’impatto ambientale di BitCoin e criptovalute

Proprio perché le criptovalute in generale, BitCoin in modo particolare, stanno riscuotendo un successo sempre maggiore, è lecito chiedersi quale sia l’impatto ambientale prodotto. È lecito e importante chiederselo, dato che il pianeta in cui viviamo non gode ormai da molto tempo di buona salute e sarebbe bene quindi fare delle scelte responsabili, che risultano quanto più possibile sostenibili dal punto di vista ambientale. Purtroppo però la risposta a questa domanda non è affatto positiva. BitCoin e criptovalute non sono sostenibili. Per la loro estrazione infatti e gestione si consuma energia in modo davvero eccessivo. Non si tratta di una novità. Avrete di sicuro infatti sentito parlare della decisione di Tesla di fare dietrofront sull’utilizzo dei BitCoin per pagare le sue auto proprio a seguito della scoperta del loro intenso consumo energetico.

A rimarcare la questione è un’analisi condotta dall’osservatorio Digiconomist. Secondo l’osservatorio non ci sono dubbi, le criptovalute comportano consumi eccessivi e si tratta inoltre di consumi che derivano soprattutto da combustibili fossili. Niente sostenibilità insomma, un dettaglio che fa la differenza, un dettaglio che potrebbe portare molti investitori ad allontanarsi da BitCoin e criptovalute nel prossimo futuro.

Bitcoin: assolutamente non sostenibili dal punto di vista ambientale

Stando a quanto riportato da Digiconomist, per l’estrazione di BitCoin e criptovalute si producono circa 37 milioni di tonnellate all’anno di anidride carbonica. Per quanto riguarda il consumo energetico, si tratta di un valore pari niente meno che a 78 terawattora. Sono consumi elevatissimi. A questo è necessario aggiungere che circa la metà di questo consumo è alimentato da centrali a carbone situate nel sud-ovest della Cina. La scelta di sfruttare queste centrali è ovvia, un costo minore infatti dell’energia e anche una minore tassazione. Una scelta che però rende ancora più allarmante la situazione dei consumi. Con questi dati alla mano, risulta ovvio che l’estrazione delle criptovalute stia creando non pochi danni al pianeta in cui viviamo.

I sostenitori di Bitcoin affermano che nel corso dei prossimi anni la situazione migliorerà. Affermano che sarà aumentata la quota di energia da fonti rinnovabili. Sembra però che queste siano solo parole al vento. Anche perché i rischi di un cambiamento nella gestione dell’estrazione sono molti, come una perdita di valore importante della moneta virtuale ad esempio. Impossibile sapere con certezza che cosa accadrà. Quel che è certo però è che il problema dell’impatto ambientale delle criptovalute non deve affatto essere sottovalutato.

L’impatto ambientale dei BitCoin: una valuta digitale poco sostenibile purtroppo