Olio di Palma: ecco come si ottiene e a cosa serve

L’olio del frutto della palma, conosciuto anche come olio di semi di palma, è ricavato dalle palme di Elaeis guineensis ma anche dalle piante di Elaeis oleifera e di Attalea maripa. È un ingrediente molto usato nell’industria alimentare, tanto da sostituire altri grassi contenuti nei dolci e nei prodotti da forno industriali comunemente presenti in commercio.
L’olio di palma prende il suo caratteristico colore arancione tendente al rosso dall’alta concentrazione di carotenoidi, pigmenti presenti nei frutti della palma.
Le coltivazioni di Elaeis guineensis sono maggiormente coltivate nelle regioni più umide del mondo: in Malesia, in Indonesia e nell’America Latina. Dopo la spremitura dei frutti, l’olio di palma, in forma grezza, viene raffinato per ridurne l’acidità ed essere impiegato per uso alimentare e cosmetico. L’olio di palma è infatti molto utilizzato nella produzione di emollienti, tensioattivi e saponi.

L’olio di palma si presenta semi-solido a temperatura ambiente, contiene circa il 50% di acidi grassi, il 40% di acidi grassi monoinsaturi e il 10% di acidi polinsaturi. Durante la raffinatura, l’olio del frutto della palma viene bifrazionato diventando liquido e privo di sostanze antiossidanti. Essendo un olio incolore, insapore, digeribile e resistente alla temperatura, viene impiegato per la frittura industriale e la preparazione di prodotti confezionati (principalmente merendine, biscotti e cioccolato spalmabile).

Una ricerca portata avanti dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) rivela che la raffinazione dell’olio di palma non sarebbe priva di controindicazioni per la salute dell’uomo. Secondo gli studi effettuati dai ricercatori dell’EFSA, l’olio di palma contiene delle sostanze potenzialmente tossiche e cancerogene in grado di aumentare anche l’insorgenza di problemi cardiovascolari “per il consumatore di tutte le fasce d’età”.

Grazie al normativa europea n. 1169/2011, le etichette dei prodotti contenenti olio di palma riportano sulla confezione devono rigorosamente riportare le voci “olio vegetale di palma” oppure “oli vegetali di palma, colza, ecc”. È forse per questo motivo, come fa notare in un suo articolo di Business.it, il consumo di burro è aumentato notevolmente? Più 7% negli Stati Uniti, più 5% in Argentina, più 4% in Asia e in Australia – riferisce la Coldiretti.

Olio di Palma: ecco come si ottiene e a cosa serve